Il Calendario senza date

Dobbiamo guardare al futuro e ai giovani, sono loro che hanno bisogno della tradizione giostresca

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La Giunta comunale ha approvato martedì 5 gennaio il “Calendario Giostresco”. Il comunicato recita “la cerimonia di Offerta dei Ceri al Beato Gregorio X che si tiene annualmente il secondo sabato di gennaio; la cerimonia di Premiazione dei Giostratori che si tiene annualmente il primo sabato di febbraio e nella quale vengono tradizionalmente annunciate le dediche delle lance d’oro delle successive edizioni della Giostra del Saracino; i due eventi sono sospesi rimandando a successiva decisione la possibilità di riposizionarli in altra data nel corso dell’anno giostresco.” Un calendario senza date, senza anima che lascia al tempo che verrà la tradizione giostresca cancellando la sua ritualità.

Non fraintendeteci, il periodo che stiamo vivendo è drammatico per le nostre famiglie e la comunità aretina tutta. Per affrontare questa fase però occorre dare speranza e fiducia nel futuro che verrà, perché prima o poi arriverà. È proprio per questo che la Cerimonia di Offerta dei Ceri al Beato Gregorio X si doveva tenere oggi per rappresentare davvero la luce della speranza. L’accensione del “Cero” oggi più che mai avrebbe avuto un significato unico. 

La Cerimonia poteva essere fatta in totale sicurezza con una rappresentanza minima iniziando così il nuovo anno giostresco lanciando un messaggio di speranza a tutta la comunità “la vita può e deve ripartire” anche quella legata alla Giostra del Saracino.

Non dobbiamo per forza rinunciare a tutto se non possiamo fare quello che facevamo fino al 2019. Tutti i giorni lo sentiamo dire e ce lo diciamo “niente tornerà come prima”; è proprio per questo che si poteva fare la cerimonia anche in forma ridotta.

La Giostra del Saracino e la sua tradizione quasi centenaria non devono rompere il filo della storia.  La sua ritualità si ripeta sempre, anche in forme diverse da quelle passate, ma che sia sempre presente nella vita della comunità aretina.

Dobbiamo guardare al futuro e ai giovani, sono loro che hanno bisogno della tradizione giostresca per farla attecchire nei cuori non gli anziani dove è già presente. Interrompere tutto ciò potrebbe avere nella vita futura della giostra (come inevitabilmente ne avrà a causa della pandemia) quartieri e associazioni che la rendono viva, ripercussioni gravi.

Non dobbiamo avere paura del futuro e tantomeno farci dominare totalmente dagli eventi stravolgendo la storia e la tradizione.

Nel calendario giostresco appena approvato ci auguriamo che le altre date non siamo rimandate ma codificate a partire dalle due giostre anche se variate nella loro storica ritualità.