Un urlo di gioia ha squarciato la notte aretina: nella splendida cornice di Piazza Grande, Porta Santo Spirito ha conquistato la 147ª edizione della Giostra del Saracino dedicata al Giubileo della Speranza, al termine di una sfida combattuta fino all’ultima lancia, degna della migliore tradizione cavalleresca.
Un pubblico gremito e palpitante ha assistito a una Giostra tesa, equilibrata e ricca di emozioni, culminata con il trionfo del quartiere gialloblù, che torna a sollevare la lancia d’oro esattamente a un anno di distanza dal successo di giugno 2024. Protagonista assoluto Elia Cicerchia, che con due centri perfetti ha regalato a Santo Spirito un’altra notte indimenticabile.
LA GIOSTRA: UNA SFIDA PUNTO SU PUNTO
L’apertura della Giostra è affidata a Porta Crucifera: Gabriele Innocenti, in sella a Romina de Moscheta (Haflinger sauro, 14 anni), parte forte e centra subito il cinque, mettendo pressione agli avversari. Subito dopo, Gianmaria Scortecci per Santo Spirito, su Doc (Sella Italiana dun, 14 anni), non riesce a replicare e si ferma sul quattro. Lo stesso punteggio per Tommaso Marmorini di Porta Sant’Andrea su Toro Seduto (Appaloosa roano, 11 anni), mentre Francesco Rossi, detto Tallurino, per Porta del Foro su Light in Hollywood (Quarter Horse sauro, 6 anni), colpisce il centro e pareggia i rossoverdi.
La seconda tornata si apre con Vanneschi per Porta Crucifera su Skate, cavallo esordiente (Quarter Horse pezzato, 9 anni), che colpisce il quattro. Poi è il turno di Elia Cicerchia per Santo Spirito: cambio di cavallo in giornata e scelta vincente. Su Tony, Cicerchia spegne il centro con autorità, riportando in parità il punteggio con Crucifera. Porta Sant’Andrea si gioca tutto con Saverio Montini su Bianca (Sella Italiana grigia, 12 anni): altro cinque, che rilancia le ambizioni biancoverdi. Ultima carriera per Porta del Foro con il giovane Matteo Vitellozzi, su CT Lakota (Sella Italiana, 7 anni): il suo quattro non basta a chiudere la Giostra. Tutti allo spareggio.
LO SPAREGGIO
La prima tornata di spareggi è fatale a Porta Crucifera e Porta del Foro: Innocenti colpisce un due, abbandonando i sogni di gloria. Scortecci per Santo Spirito realizza un solido quattro, imitato da Montini, mentre Rossi colpisce il tre ma lo fa con carriera lenta, cosi da totalizzare un punto: si va avanti.
Poi sale ancora in lizza Elia Cicerchia: il cavaliere del Bastione torna sul buratto e colpisce nuovamente il centro, dimostrandosi ancora una volta un fuoriclasse assoluto. È il colpo che indirizza la Giostra. L’ultimo a scendere è Marmorini per Sant’Andrea: servirebbe un centro per rimanere in corsa, ma la sua lancia si ferma sul quattro. Cala il sipario su Piazza Grande.
IL TRIONFO GIALLOBLÙ
Esplode la festa del popolo della Colombina: tra tamburi, bandiere e lacrime di gioia, Santo Spirito conquista la sua 41º lancia d’oro, con una prestazione maiuscola della sua straordinaria coppia di giostratori. Un trionfo che segna anche la prima vittoria da Capitano per Pino, e che rafforza il mito di Cicerchia e Scortecci, ormai nella leggenda.
È festa grande ai Bastioni, dove la notte sarà lunga e indimenticabile, tra i cori dei quartieristi e l’eco di una Giostra entrata di diritto nella storia.