Giostrescamente parlando è il Rettore più anziano e con più lance d’oro vinte. Maurizio Carboni è alla guida di Porta Sant’Andrea dal 2008 vittorioso in piazza grande nove volte. Guida un quartiere, quello biancoverde, sempre attivo e all’avanguardia in ogni settore partendo da quello tecnico per passare al sociale e culturale. In via delle Gagliarde si respira un bel clima dove tutti lavorano, nel proprio campo, per raggiungere il massimo risultato. Un quartiere che nel corso dell’intero anno si dedica ad iniziative sociali e culturali che raccolgono successi uno dietro l’altro. Carboni è stato il Rettore che ha riportato a casa, nel 2023, il suo “Re della piazza” Martino Gianni e proprio da qui partiamo con l’intervista al Rettore.

Maurizio nel 2023 hai compiuto l’impresa di riportare a casa Martino Gianni. Tanto entusiasmo e subito una vittoria. Dopo un anno di vita trascorsa insieme se ti chiedo di parlarmi di Martino Gianni cosa ci racconti?

Se torniamo indietro con il tempo importante è stata sicuramente la sua volontà di ritornare a casa insieme a quella del quartiere dei ragazzi e di tutto il popolo che non lo avevano mai conosciuto. Una volontà forte nel voler riabbracciare il suo “Re” da troppo tempo lontano dal suo quartiere. Dopo il primo anno il lavoro è proseguito molto bene, il rapporto con lui è splendido ci frequentiamo costantemente e assiduamente. Abbiamo avuto modo di conoscere ancora in profondità non solo il tecnico ma anche un uomo che è molto divertente e piacevole che sta allo scherzo. Alle scuderie tutti i giorni mese dopo mese assieme a tutte le altre persone condividiamo momenti importanti della nostra vita.

Come arriva Sant’Andrea alla giostra di giugno dopo l’inverno giostresco. Si torna in piazza per la rifinitura di un lavoro molto complesso finalizzato alla vittoria finale.

Posso dire che nel lavoro svolto quest’anno c’è stata una crescita di tutti e cinque giostratori. Anche il più piccolo, Elia Verni, che è l’ultimo che si è cimentato su questa “professione” se così la possiamo definire. Dopo un grande lavoro dobbiamo riscattare secondo me quello che è stato l’inciampo di settembre perché non credo proprio che i punteggi realizzati sia in prova generale che in giostra possano rispecchiare le qualità dei nostri giostratori. Il lavoro è stato ampliato ulteriormente per evitare inciampi come quelli del settembre 2023.

La settimana del quartierista a Sant’Andrea richiama in piazza San Giusto tantissime persone. Ci sono novità nel programma e che significato possiamo dare a questi dieci giorni di festa? 

Sono dieci giorni di festa ma non dobbiamo dimenticare che sono anche dieci giorni utili perchè il quartiere si sostiene. Le entrate sono importanti come è importante l’aspetto sociale, l’unione delle persone che condividono tante belle cose. Non ci sono grandi novità, il format è più o meno lo stesso degli anni passati dove il successo ci ha reso orgogliosi del nostro quartiere. La domenica c’è un rewind del comitato giovanile che compie 45 anni, ci sarà una serata con dei ricordi molto importanti, per il resto siamo pronti ad accogliere tutti i commensali che vorranno restare con noi e tutti gli altri che vorranno partecipare alle iniziative serali.

Sant’Andrea nel tuo rettorato in questi anni ha alzato l’asticella sia dal punto di vista sociale, culturale e aggregativo. State raccogliendo i frutti di quelle che sono state idee lungimiranti e mi riferisco “Metti in piazza lo Sport”, a tutte quelle iniziative culturali e sociali che fate durante l’anno. 

Sant’Andrea che ho l’onore di rappresentare posso dire che è all’avanguardia e ha nella testa la volontà di tornare un po’ quello che erano le circoscrizioni una volta nella loro funzione sociale aggregativa. Noi vogliamo che il nostro popolo possa navigare da iniziative divertenti e per i giovani a quelle culturali e storiche. In questi anni abbiamo cercato di voler dare un segnale tangibile a chi ha bisogno e quindi abbiamo fatto lo scorso anno tre belle donazioni a enti che necessitano costantemente di fondi. Anche nel 2024 abbiamo fatto una donazione, secondo me questo è un settore dove non viene spontaneo, da un’associazione di volontariato come la nostra, fare queste azioni così importanti per la nostra comunità. Tutto questo però a mio giudizio è giusto e importante, noi siamo un corpo sociale e rappresentiamo un quarto di città. Dai bambini alle persone più anziane, abbiamo tutti o quasi tutti in famiglia qualche problema ed è bene che questi problemi vengono un pochino supportati anche con degli aiuti che provengono dal quartiere. 

Dal 2008 ad oggi hai visto trasformare sia la macchina organizzativa comunale che i regolamenti che disciplinano la Giostra del Saracino. Ti chiedo e se come si può migliorare ancora tutto questo. 

Oggi i quartieri sono fuori dalla macchina organizzativa, l’organizzazione va bene e non ci sono grossi punti critici. Sostengo che Arezzo e il comune si deve mettere in testa di fare tutti gli sforzi possibili per mandare il saracino sulle vie nazionali. Serve questo alla giostra per fare il salto di qualità non può essere sconosciuta solo in ambito locale o provinciale abbiamo il dovere di percorrere la strada per andare in diretta nazionale.