I giostratori di “riserva” si raccontano: Elia Taverni

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È la volta di Elia Taverni che si racconta a Correr Giostra, “giostratore di riserva” di Porta Santo a Spirito ha effettuato l’esordio nella Prova Generale del 30 agosto 2019 con uno splendido centro.

Quando e dove hai imparato ad andare a cavallo? Chi è stato il maestro che ti ha insegnato di più nei tuoi primi passi a livello equestre?

Sono nato in mezzo ai cavalli, al maneggio “Il chiodo fisso” gestito da mia mamma e mia zia. Crescendo in questo tipo di ambiente è quasi inevitabile essere presi dalla passione, sopratutto grazie a due ottime insegnanti come loro. Se proprio devo scegliere dico che forse quella che mi ha trasmesso più insegnamenti è mia zia Silvia. Voglio aggiungere anche un altra persona che è stata fondamentale e che mi ha indirizzato verso le discipline con la lancia, Federico Stendardi, il quale a dire la verità continua ad aiutarmi tantissimo ancora oggi.

Hai dei ricordi particolari legati al primo tiro in piazza grande (durante le prove) ed al primo tiro in prova generale?

La prima volta che sono entrato in piazza come cavaliere accreditato a fare le prove è stato veramente incredibile. All’inizio mi sono sentito soddisfatto di essere arrivato a calpestare quella lizza, ma avevo tante emozioni dentro di me: ero super concentrato su quello che dovevo fare, ma nel frattempo pensavo ad altre mille cose, non stavo più nella pelle perché ero curiosissimo di provare l’impatto con il buratto “vero”, non una riproduzione delle scuderie! Al primo tiro sono rimasto sorpreso, mi aspettavo un impatto più forte di quello che è in realtà.

Riguardo al primo tiro in prova Generale invece è stato fondamentale trovare subito un compagno che mi ha dato sicurezza, un cavallo che pur essendo all’esordio mi ha trasmesso grande fiducia, una squadra tecnica che mi ha sostenuto, l’allenatore, Gianmaria ed Elia che mi hanno indirizzato su ciò che dovevo fare ed un capitano che ha creduto in me. Questa è stata la mia prova Generale, bellissima. Una emozione quasi unica. É vero che non è la Giostra, ma comunque per uno che fin da piccolo sognava di poter arrivare a questi palcoscenici è un traguardo non da poco. Riguardo al tiro, io ci ho messo tutta la concentrazione che avevo, cercando di mettere in pratica tutto quello che mi era stato detto di fare. Poi sappiamo tutti come è finita.

Sei sempre stato del Quartiere per il quale corri oggi? Se hai cambiato, puoi raccontarci come hai vissuto il cambio di casacca?

Si sa che la mia carriera è iniziata a Sant’Andrea, mio quartiere di nascita, nel quale però purtroppo non ho trovato lo spazio necessario a crescere. Quando ho deciso di passare a Santo Spirito devo ammettere che inizialmente non è stato semplice. Un’altra scuderia con cavalli diversi, allenatore diverso, due giostratori titolari che mi insegnano metodi differenti rispetto a quelli che facevo prima, ed ovviamente quartieristi diversi, con i quali mi ritrovavo a passare giornate intere alle scuderie. Insomma tutto diverso. Devo ammettere che fin dal primo momento in cui ho messo piede nelle scuderie giallo-blu ho provato ottime sensazioni, mi sono sentito parte del progetto da subito e questo è sicuramente il motivo per cui mi trovo davvero bene.

C’è un cavallo a cui sei più affezionato rispetto a tutti gli altri? Quale e perché? 

Naturalmente Faustino. É troppo simpatico. Ogni volta che lo monto riesce a tirarmi su di morale e a farmi sentire bene. E poi è il cavallo che mi ha fatto esordire con un cinque in prova Generale, come potrei non amarlo.

Quali sono le caratteristiche che deve possedere un buon cavallo da Giostra secondo te? E quali invece i difetti che non deve assolutamente avere ?

Sento di dover ancora imparare tantissimo sia sulla Giostra che sui cavalli da Giostra quindi sinceramente sono un po’ in difficoltà a rispondere a questa domanda. Sicuramente io vorrei sempre avere sotto la sella un cavallo che non abbia particolari paure e che sia abituato e predisposto a fidarsi del proprio cavaliere.

Quali sono i momenti più importanti per la buona riuscita di una carriera?

I momenti importanti sono tutte le fasi di una carriera, niente deve essere lasciato al caso perché ogni azione è la conseguenza di un’altra: se riesci a compiere una buona partenza probabilmente riuscirai ad avere una buona traiettoria e di conseguenza un buon movimento a cui seguirà un buon impatto e punteggio. Quindi diciamo che tutto nasce da una buona partenza, ma tutti gli altri passaggi sono altrettanto importanti.

Domanda scomoda, se si presentasse l’occasione di correre la Giostra per un Quartiere diverso da quello in cui sei adesso accetteresti?

Bella domanda. Ti rispondo di no per due motivi: il primo è che non sarei pronto, il secondo è che ho iniziato un percorso di crescita dentro un ambiente nel quale mi sento molto bene e voglio portarlo a termine. Quindi ora come ora non ci penso proprio a lasciare le scuderie giallo-blu.

C’è stata qualche domanda o qualche aspetto di te stesso che non ti è mai stato chiesto dalla stampa e che avresti piacere di raccontare al pubblico?

No, sono una persona piuttosto riservata quindi a questa domanda non rispondo semplicemente perché non mi sento di dover raccontare niente. Comunque grazie per l’intervista, sono andato bene?

Elia Taverni

Nato ad Arezzo il 04/10/1998

Prove generali corse: 1

Punteggi colpiti: 5

Cavalli utilizzati in prova generale: Faustino