Sono i numeri che parlano per Porta Santo Spirito, più di ogni parola. 37 lance d’oro, un primato riconquistato, seppur in coabitazione, dopo 31 anni. Un Rettore leader con 11 lance conquistate, un Capitano che comincia ad intravedere la figura mitica di Ciuffino e due giostratori, i grandi protagonisti, che conquistano la decima Lancia d’Oro dopo appena 17 giostre disputate.

Numeri che esaltano uno dei periodi più importanti della storia di Santo Spirito. Un lavoro partito da lontano con un progetto solido che Ezio Gori ha pianificato e messo in atto. La prima pedina, la più importante, che ha dato il via a tutto questo è stato l’ingaggio di Martino Gianni. Non era affatto semplice convincere Martino Gianni a tornare in piazza. Se prendi Martino devi lavorare sodo e così a testa bassa la dirigenza ha iniziato il lavoro realizzando le scuderie e andando ad acquistare cavalli di proprietà. Nel mezzo un particolare non da poco, due giostratori che da sconosciuti in meno di un decennio vincono lance a ripetizione.

La storia del Saracino ha esaltato coppie mitiche come Donatino e Tripolino, dirigenti epici come Ciuffino, Felici, Papini ma qui il presente rischia di sovvertire tutto senza nemmeno dare il tempo di riflettere. Oggi la storia cambia velocemente e il Saracino non è certo da meno. In dieci anni sono nuovamente cambiati gli equilibri della piazza.

Ma dove si nasconde il segreto di questi successi?

In questi casi è sempre la somma e la cura di tanti particolari, piccoli o grandi essi siano; insieme fanno e costruiscono una piramide. Le vittorie poi sono arrivate non senza imprevisti e difficoltà. L’anemia infettiva su cavalli nel 2016, la perdita del maestro Martino Gianni, il cambio di cavallo senza però mai mancare l’appuntamento con la vittoria fugando tutti i dubbi. Oggi forse sono ancora più forti che in passato proprio perché hanno più esperienza e certezze.

Quella dei Bastioni è la cultura del lavoro.

Sono lontani i tempi in cui il quartiere andava a tentativi con giostratori forestieri (tre giostratori a cercare alternanze di coppie) che non hanno mai dato alcun risultato positivo.

Una dirigenza affiancata da quartieristi che collaborano quotidianamente per costruire il loro futuro.

Futuro proprio quello che oggi preoccupa gli avversari e che hanno poco più di nove mesi per porre rimedio ad una giostra che ha lasciato il segno oltre che interrogativi.

Santo Spirito festeggia la vittoria di Scortecci e Cicerchia.

Gianmaria Scortecci è il degno erede di Martino Gianni, il Re della piazza. Un “Cavaliere”  che attraverso il lavoro diventa un giostratore costruito e quasi perfetto.

Elia si presenta in piazza con un cavallo migliorato grazie al lavoro fatto in estate. Durante la settimana di prove si è vista la crescita di un binomio in grado di dare certezze.

E adesso?

Santo Spirito festeggia fino al 21 il giorno della 37esima Cena della Vittoria e poi dal giorno dopo c’è da scommettere che il lavoro sarà di nuovo l’unica cosa che conta.