Ogni Giostra è fatta anche di statistiche e percentuali di probabilità e questo lo ha dimostrato anche Agnese Nocenti con la sua tesi dal titolo “La Giostra del Saracino: spunti e riflessioni di ordine probabilistico-statistico”. Agnese si è laureata in Matematica e Statistica, dipartimento di ingegneria dell’informazione e scienze matematiche presso l’Università di Siena.

Sei da sempre stata appassionata di Giostra?

“Sì, fin da piccola: la parte paterna della mia famiglia è di Santo Spirito da sempre; mia madre invece mi spingeva verso il Palio di Siena, ma si è dovuta arrendere quando a tre anni volli la bandiera della Tartuca perché era gialla e blu”.

Come nasce l’interesse di intrecciare il tuo corso di studi con la Giostra?

“La Matematica è il linguaggio del mondo, quindi mi sono voluta divertire a parlare di Giostra in “matematichese”. Insomma, ho voluto unire due mie grandi passioni, in modo leggero ma anche rigoroso”.

C’è stato stupore da parte del tuo relatore nella scelta dell’argomento?

“Non più di tanto, anzi, è stato molto contento: era un po’ stanco di tesi tecniche e spersonalizzate, che non avevano l’impronta del laureando. A qualcuno della commissione è scappato addirittura un “Magnifico!” quando durante l’introduzione ho fatto partire il video di una carriera”.

Quanto hai impiegato a realizzarla?

“Relativamente poco: circa tre mesi. Questo perché mi sono servita di approcci statistico-probabilistici già ampiamente collaudati. La parte più lunga è stata raccogliere i dati e disporli in maniera giusta, da lì in poi la tesi si è praticamente scritta da sola”.

Come sei riuscita a trovare le informazioni necessarie?

“Ho ricevuto un enorme supporto dalla mia amica Fabiana Peruzzi, che al tempo era Archivista del Quartiere di Porta Santo Spirito: è riuscita a scovarmi delle cerimonie di estrazione delle carriere che pensavo introvabili. Approfitto di questo spazio per ringraziarla di nuovo”.

Quali sono stati gli argomenti più interessanti che hai dovuto sviluppare?

“Più mi addentravo nell’analisi e più intravedevo spunti interessanti (che mi hanno fatto amare se possibile ancora di più la Giostra), ma se li avessi seguiti tutti non mi sarebbe bastata una sola tesi; ho dovuto quindi restringere lo sguardo ad un solo argomento, per poterlo eviscerare e poi sviluppare da esso un discorso articolato e rigoroso: una descrizione esaustiva del fenomeno dell’estrazione delle carriere”.

Sei riuscita ad “indovinare” i tiri delle ultime estrazioni?

“Magari… Se la cosa fosse così semplice, i matematici sarebbero ricchi sfondati! Purtroppo la realtà è tanto complessa che anche fare una semplice previsione – tipo che tempo farà da qui a un’ora -, porta con sé una tale valanga di possibili errori da costringerci ad usare sempre un sano condizionale. Le variabili sono troppe per un’intelligenza limitata come quella umana o quella di un computer; siamo immersi in un universo in cui tutto è tanto fittamente collegato che davvero “il battito di ali di una farfalla in Brasile può provocare un uragano in Texas”, come diceva Edward Lorenz. Ciò è terribilmente frustrante, ma anche tanto affascinante: non avere il controllo di tutto ti lascia parecchio spazio per la scoperta. E per la magia, se vogliamo: io, per esempio, dopo anni di probabilità e statistica, e nonostante ci abbia pure scritto una tesi sopra, ancora schianto dall’ansia prima di ogni estrazione delle carriere”.

La Giostra del Saracino, spunti e riflessioni di ordine probabilistico-statistico (Agnese Nocenti, Andrea Battinelli)