Secondo appuntamento con i giostratori di riserva che si raccontano a Corrergiostra.
E’ la volta di Roberto Gabelli, 33 anni, giostratore di Porta del Foro con cui ha corso quattro prove generali.

Quando e dove hai imparato ad andare a cavallo? Chi è stato il maestro che ti ha insegnato di più nei tuoi primi passi a livello equestre?

Ho mosso i miei primi passi a cavallo intorno ai 14 anni in un maneggio vicino a Castiglion Fibocchi, sono passati un po’ di anni e purtroppo non ricordo il nome dell’insegnante.

Hai dei ricordi particolari legati al primo tiro in piazza Grande (durante le prove) ed al primo tiro in prova generale?

Del primo tiro in assoluto in piazza Grande ricordo un aneddoto molto simpatico che riguarda Luca Veneri, il quale cercando di aiutarmi a vincere l’emozione mi disse: “se hai qualche dubbio prima dell’impatto chiudi gli occhi!”. Ricordo benissimo la mia risposta dopo la carriera, lo guardai dicendogli “tutto qui?”.

Per quanto riguarda l’esordio in prova generale il momento che mi emoziona di più ancora oggi è quando l’araldo pronuncia il mio nome per la carriera d’ingresso, dopo cerco di rimanere concentrato e pensare soltanto a quello che devo fare. Nella mia prima provaccia mi rammaricai molto di aver colpito il 3 per una questione di pochi millimetri, ci tenevo molto a far bene sia per Luca Veneri che per la mia cavalla Resolza a cui ero molto affezionato.

Sei sempre stato del Quartiere per il quale corri oggi? Se hai cambiato, puoi raccontarci come hai vissuto il cambio di casacca?

Ho un passato da figurante di Porta Santo Spirito dove mi sono vestito per alcuni anni; frequentando le scuderie, iniziai anche io a montare a cavallo fino a quando una serie di vicissitudini mi hanno portato a Porta del Foro. Inutile dire che inizialmente il passaggio mi provocò sensazioni un po’ strane, nuova gente, nuovi colori, nuovo ambiente… direi che è normale. Oggi, dopo ormai alcuni anni, sono contento e soddisfatto della mia scelta e devo dire che per certi aspetti è stato anche piacevole avere l’opportunità di confrontarsi con un ambiente completamente nuovo.

C’è un cavallo a cui sei più affezionato rispetto a tutti gli altri? Quale e perché?

Istintivamente risponderei subito Resolza, ho sempre sognato di avere un mio cavallo di proprietà e lei è stata la prima. Con lei mi sono messo in mostra alle scuderie e ho esordito in prova generale, quindi il legame affettivo che nutro nei suoi confronti è illimitato. Non posso però non nominare anche Pampero (detto Attilio) che mi ha fatto fare un grande salto di qualità, portandomi a vincere la provaccia ed altre competizioni fuori Arezzo.

Quali sono le caratteristiche che deve possedere un buon cavallo da Giostra secondo te? E quali invece i difetti che non deve assolutamente avere ?

La caratteristica che ricerco principalmente è senz’altro la freddezza, un cavallo che non abbia grosse paure e mi permetta di poter lavorare in tranquillità sulle traiettorie che preferisco. Con il passare del tempo mi sono anche reso conto che possedere un cavallo che non sia troppo alto aiuta sensibilmente quando si va alla ricerca del cinque, dunque direi che in generale tenderei a scartare soggetti con una struttura troppo imponente. Un cavallo più basso ti permette di dover fare un solo movimento per andare alla ricerca del centro, con uno un po’ più alto, come si dice in gergo, il cinque devi andarlo a “pescare”.

Quali sono i momenti più importanti per la buona riuscita di una carriera?

Il momento più importante è senza dubbio la partenza. Riuscire a far partire il cavallo da dove vuoi e come vuoi ti permette di concentrarti solo ed esclusivamente sui movimenti che devi fare per raggiungere il punteggio. É chiaro che se per i primi dieci, venti metri di carriera, devi preoccuparti di correggere degli errori della partenza tutto diventa molto complicato perché in quattro secondi e spiccioli non si ha tempo di riuscire a rimediare più di tanto.

Domanda scomoda, se si presentasse l’occasione di correre la Giostra per un Quartiere diverso da quello in cui sei adesso accetteresti?

Non so cosa risponderti onestamente, adesso sono super concentrato nel lavorare e crescere a Porta del Foro, un ambiente dove mi trovo bene e sento di poter ripagare con i risultati. Nella vita mai dire mai, ma per adesso davvero non penso a questa eventualità.

C’è stata qualche domanda o qualche aspetto di te stesso che non ti è mai stato chiesto dalla stampa e che avresti piacere di raccontare al pubblico?

In realtà ora come ora no, sono contento di aver avuto l’occasione di parlare un po’ più approfonditamente dei cavalli, che è l’aspetto della manifestazione di cui parlo più volentieri, per quanto riguarda me stesso credo di aver detto tutto quello che c’era da sapere.

Roberto Gabelli

Nato ad Arezzo il 23/09/1986

Prove generali corse: 5

Punteggi colpiti: 3 – 3 – 5 – 2 – 4

Cavalli utilizzati in prova Generale: Pioggia – Resolza – Pampero (detto Attilio)