Gli anni Trenta erano ormai alle spalle ed Arezzo ancora portava addosso le cicatrici del regime e delle sciagure belliche, ciò non di meno la voglia di lasciarsi alle spalle quelle sventure, ricostruire e ristrutturare la città nei suoi elementi architettonici e morali aveva pervaso la cittadinanza.
Anche la Giostra aveva ripreso vita a partire dal Settembre del 1948, ma dopo un iniziale slancio con due edizioni annuali dal 1953, fino alla fine degli anni Settanta, si svolgeranno solo le edizioni settembrine.

Ad anticipare la notizia del primo “cenone della vigilia(così lo chiamano sia ne la La Nazione che ne Il Nuovo Corriere nel 1954 e l’anno successivo) organizzato da Porta Crucifera il 4 settembre 1954 in vista della Giostra dell’indomani è un articolo de La Nazione dello stesso giorno, mentre a darne una più cospicua cronaca è il Il Nuovo Corriere il 9 settembre. Quella Giostra fu poi vinta dallo stesso Quartiere di Nord Est che si aggiudicò la sua 12’ Lancia d’Oro (5’ consecutiva, record ancora oggi imbattuto).

La Nazione Italiana, 4 settembre 1954, Carte Tenti, Archivio Storico e di Deposito di Arezzo

Al ‘cenone’, riporta il cronista de Il Nuovo Corriere, presero parte comparse e quartieristi oltre che gran parte della dirigenza, tra cui nomi che hanno fatto la storia di Porta Crucifera e della Giostra come Vittorio Farsetti, Vincenzo Tenti, Tonino Morelli, Gino Paci, Lamberto Occhini. Al convivio oltre all’ospite Giuliani, direttore dell’Enal, parteciparono anche i giostratori Bruno Gori e Arturo Vannozzi a cui venne consegnata una medaglia d’oro per la lunga militanza con i colori rosso-verdi.

Il Nuovo Corriere, 9 settembre 1954, Carte Tenti, Archivio Storico e di Deposito di Arezzo

Siamo lontani dalle moderne ed imponenti cene di massa nelle piazze, tanto che bastò per ospitare i commensali il ristorante Al Fagiano che, stando ad una foto dell’epoca, doveva essere sotto il ‘porticato Morini’, in piazza S. Jacopo.

Arezzo oltre al boom economico altrettanto attendeva l’evolversi edilizio: la città era ancora ristretta alle proprie mura o poco più e il centro era quindi ancora numerosamente abitato. Evidentemente la serata, anche se dal sapore amatoriale, aveva già l’atmosfera gioviale e l’entusiasmo della festa la faceva da padrone tanto da creare curiosità nei passanti, fino a far fermare il traffico.
Oltre che occasionali avventori, furono attirati e ospitati, in “perfetto stile di cavalleria”, pensiamo per un brindisi ben augurale per la riuscita della Giostra, anche dirigenti degli altri Quartieri, tra cui vengono annoverati quelli di Porta Santo Spirito e Fosco Balestri per Porta del Foro.

Ristorante Al Fagiano, Archivio Storico La Chimera – Arezzo, n. 2933 ID fotografia 32.2933

Siamo agli albori, di strada ancora da fare la Giostra e… i cenoni della vigilia… ne dovranno fare ancora molta, ma già a partire dall’anno successivo, sempre da un articolo de Il Nuovo Corriere datato 2 settembre 1955, il cenone della vigilia venne ripetuto.

Il Nuovo Corriere, 9 settembre 1954, Carte Tenti, Archivio Storico e di Deposito di Arezzo

Oggi ben possiamo dire che l’articolista del 1954 era stato buon oracolo chiosando il suo pezzo con l’augurio che quella cena fosse stata solo l’incipit di “una tradizione… che certamente non morrà”.