I giostratori di “riserva” si raccontano: Niccolò Paffetti

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Riprende l’appuntamento con i giostratori di riserva che si raccontano a Corrergiostra

Niccolò Paffetti diciannove anni giostratore esordiente nel 2019 con i colori di Porta Crucifera

Quando e dove hai imparato ad andare a cavallo? Chi è stato il maestro che ti ha insegnato di più nei tuoi primi passi a livello equestre?

Quella per il cavallo è una passione che nasce fin da subito, trasmessa dai miei genitori. I miei primi passi sul pony li ho mossi insieme a mio padre nell’ambito del salto ostacoli ed al di fuori del Saracino mi segue tutt’ora e mi da consigli per migliorare sempre.

Hai dei ricordi particolari legati al primo tiro in piazza grande (durante le prove) ed al primo tiro in prova generale?

Il mio primo tiro in piazza fu nel giugno del 2017, una splendida esperienza molto emozionante e che non scorderò mai.

Per quanto riguarda il tiro della prova generale è stato per me un successo importante e segnante dato che ero riuscito ad avverare uno dei miei sogni più grandi.

 Sei sempre stato del Quartiere per il quale corri oggi? Se si, ti senti ancora un quartierista o ti senti più un professionista? Se hai cambiato, puoi raccontarci come hai vissuto il cambio di casacca?

Mi sono avvicinato alla Giostra in un altro Quartiere, dopo diversi anni per motivi personali decisi di smettere sia con la Giostra che con i cavalli. Poco dopo venni contattato, ci pensai bene e decisi di intraprendere questa nuova avventura con Porta Crucifera.

Ad oggi, onestamente, non mi posso reputare assolutamente un quartierista.

C’è un cavallo a cui sei più affezionato rispetto a tutti gli altri? Quale e perché?

Sicuramente il cavallo a cui sono più affezionato è Aida. Nonostante io abbia avuto anche altri cavalli sotto la sella lei è quella con cui mi sento più in sintonia e che mi ha permesso di fare un piccolo salto di qualità.

Quali sono le caratteristiche che deve possedere un buon cavallo da Giostra secondo te? E quali invece i difetti che non deve assolutamente avere ?

Un’attitudine (la più importante secondo me) che deve avere un cavallo da Giostra è sicuramente la freddezza nei momenti più impegnativi e la tranquillità. Ovviamente anche il fatto di avere pochissime paure rende migliore un cavallo da Giostra. Un cavallo eccessivamente alto penso che penalizzi la carriera, inoltre è meglio non avere un soggetto con troppo sangue, che si scaldi troppo al momento della competizione.

Quali sono i momenti più importanti per la buona riuscita di una carriera?

Il momento più importante per quanto mi riguarda è il pre-carriera, sotto le logge. In quegli attimi sei in una situazione abbastanza tesa e il rimanere concentrati e lucidi sono i fattori che più incidono nello svolgimento della stessa.

Domanda scomoda, se si presentasse l’occasione di correre la Giostra per un Quartiere diverso da quello in cui sei adesso accetteresti?

Ad oggi non mi è capitato di pensare a certe situazioni, sono giovane,  ho tanta strada da fare e voglio continuare a lavorare per ottenere risultati. Oggi penso solo al presente.

C’è stata qualche domanda o qualche aspetto di te stesso che non ti è mai stato chiesto dalla stampa e che avresti piacere di raccontare al pubblico?

Vorrei mettere in risalto il fatto che anche in situazioni difficili riesco a mantenere la tranquillità per affrontare la prestazione con cognizione di causa, credo che questo sia uno dei miei punti di forza.

Niccolò Paffetti

Nato ad Arezzo il 19/07/2000

Prove generali corse: 2

Punteggi colpiti: 4 – 4

Cavalli utilizzati: Aida