Scuderie ”Edo Gori”: parola al responsabile Gabriele Narducci

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Continua il giro di Corrergiostra nei campi prova dei quattro quartieri. Abbiamo incontrato il responsabile delle scuderie “Edo Gori” di Porta Santo Spirito, Gabriele Narducci. 

Ciao Gabriele grazie per averci concesso il tuo tempo per questa intervista. Ci racconti come e quando ti sei avvicinato al quartiere ed in particolar modo al mondo dei cavalli? 

“Mi sono avvicinato al quartiere da grande, quando ero bambino mi piaceva la giostra e tutto quello che gli girava intorno compreso i cavalli. Dagli anni ‘90 mi sono progressivamente avvicinato a Santo Spirito iniziando facendomi socio e poi frequentando con più assiduità cercando di dare una mano al quartiere nelle attività che ci veniva chiesto”. 

Da quanto tempo fai parte delle scuderie giallo blu? Come e quando sei diventato responsabile? Chi sono i tuoi predecessori da cui hai preso ispirazione per svolgere questo ruolo?

“Al mondo dei cavalli e alle scuderie mi sono avvicinato da tempo, diciamo inizio anni 2000,  grazie all’amico Roberto Vitellozzi che mi accompagnò alle scuderie quando ancora c’era Carlo Farsetti. Dopo il lavoro la sera andavo a dare una mano a lui e ai ragazzi che gravitavano al campo prova per quelle cose che all’epoca era necessario dare una mano non essendo una struttura come lo è oggi. All’epoca Roberto si occupava di tutto e noi eravamo di supporto a lui anche per piccole cose come portare una sella o preparare un cavallo. Sono diventato responsabile delle scuderie nel 2011 dopo che prima di me molti altri avevano ricoperto egregiamente questo ruolo. Possiamo dire che ha coinciso con i grandi lavori che hanno poi trasformato il campo prova nelle scuderie attuali”.

Quali sono le maggiori difficoltà nel gestire una realtà come quella di un campo prova? Quale è il segreto per mantenere un ambiente come quello delle scuderie Edo Gori con il solo volontariato? 

“Le difficoltà per gestire una struttura come la nostra inizialmente erano molte perché comunque dovevi ripartire da zero avendo una nuova struttura completamente diversa dalla concezione precedente del campo prova dove avevamo una lizza un rettangolo e poco più. In quel momento abbiamo costruito una struttura moderna che richiedeva un impegno completamente diverso. La gestione di una scuderia vera e propria è complicata occorre tempo, sacrificio e responsabilità. Nei primi anni è stata dura oggi posso dire che è un piacere e un onore. Il segreto credo sia il gruppo delle persone che ogni giorno festivi e non sono qui a gestire e mandare avanti questa struttura senza che ci possa essere il ben che minimo disservizio per cavalli, giostratori e allenatore. Qui tutti hanno l’obiettivo di portare il quartiere al massimo livello e se non c’è coesione l’obiettivo che ti sei prefissato non lo puoi mai raggiungere”.

Ci racconti un aneddoto che può rappresentare il clima che si respira alle scuderie?

“In tutto questo tempo ce ne sono stati molti possiamo dire che ogni anno ne abbiamo uno nuovo. Quello che mi piace ricordare è quello dell’ape tuttofare. Non avevamo ancora il trattore e con questa Ape facevamo tutto diciamo che veniva sfruttata oltre ogni limite immaginabile. L’ultimo viaggio che gli abbiamo fatto fare fu la giostra al Buratto salendo sopra a questa ape facevamo le carriere al Buratto. Dopo quella sfida ci abbandonò definitivamente e cedendo solo al Re delle Indie”.

Andando sull’attualità, cosa pensi delle modifiche che sono state apportate in quest’ultimo anno di giostra? Un giorno in meno di prove, giostra simulata, nuova consegna lancia d’oro.

“Tutte le modifiche devono necessariamente avere sempre un pò di tempo per essere metabolizzate dagli addetti ai lavori e capire se la strada è quella giusta. Dopo un anno è difficile dare un parere definitivo. Il giorno di prove che è stato tolto credo sia uno svantaggio per tutti perchè se capita l’imprevisto puoi avere delle difficoltà come a giugno con il meteo. Già dal 2024 potremo capire meglio se si tratta di modifiche che migliorano la nostra manifestazione sotto tutti gli aspetti da quello dei quartieri fino a quello turistico. La giostra simulata invece come primo impatto non mi ha favorevolmente impressionato così come la nuova postazione della consegna della lancia d’oro”.

Ogni anno alle scuderie Edo Gori vengono fatti nuovi lavori di manutenzione e straordinari come il nuovo rettangolo fatto nel 2023. 

“Ogni scuderia ha le sue necessità primarie e secondarie. Quelle di Santo Spirito oggi sono complete e soddisfano le esigenze della squadra tecnica e non solo. In tutti questi anni abbiamo fatto manutenzione ordinaria e nuovi lavori sempre con l’obiettivo di migliorarla. Tutti gli uomini e donne che quotidianamente veniamo alle scuderie a dare il nostro contributo ne andiamo molto fieri e orgogliosi di questa struttura. Senza armonia e coesione anche cambiare una semplice vite sarebbe dura e difficile per chiunque. La nostra fortuna è avere un gruppo di persone a cui non sta pensiero niente”.

C’è qualcosa che non ti ho chiesto ma che vorresti aggiungere? 

“Voglio ringraziare tutte le persone che contribuiscono a mandare avanti ogni giorno la Suderie Edo Gori e tutto il quartiere. Un ringraziamento a voi di Correr Giostra per il lavoro che fate quotidianamente per la nostra amata giostra. Per il resto io che sono uomo di pochissime parole penso di aver parlato anche troppo”.