Riprendono le interviste di Corrergiostra. Questa volta i protagonisti sono alcuni degli uomini delle scuderie dei quattro quartieri, personaggi che hanno un legame particolare con i giostratori e i cavalli. Il secondo che abbiamo incontrato è Gianmaria Nocetti, uno dei più storici rappresentanti del gruppo scuderie “Guido Raffaelli” di Porta Crucifera.

Sei stato designato da altri quartieristi come uno dei più storici rappresentanti del gruppo scuderie, tu che hai visto il campo prova di Porta Crucifera nascere puoi dirci quando è nato e per merito di chi?

“Lidea di avere un Campo Prova con una scuderia di proprietà appartiene ormai alla mentalità di ogni Consiglio direttivo perché è chiaro che questa condizione rende libero il Quartiere da ogni vincolo e poi giocarein casa propria è sicuramente più vantaggioso. Lidea divenne poi un progetto che prese corpo in un primo momento con il  Consiglio 2015/2017 e poi si realizzò concretamente con i mandati dei direttivi successivi. Venne individuata unarea idonea allintenzione che avevamo e grazie anche al contributo di due persone che oltre ad essere bravi professionisti sono quartieristi attivi, e mi riferisco allarchitetto Chiara Modestini e al geometra Luca Masetti, si gettarono le basi per quello che poi diventerà il primo Campo Prova di Porta Crucifera Guido Raffaelli, in onore del grande Capitano Ciuffino. Il merito è ovviamente di tutto il popolo rossoverde, ognuno con il proprio contributo ha preso parte alla sua creazione”.

I progetti iniziali erano meno ambiziosi di come poi si è sviluppato il progetto o avevate intuito fin da subito lenorme lavoro che ci sarebbe stato da fare?

“Ambizioso fin da subito, ovviamente contestualizzato a ciò che potevamo fare. Il nostro progetto è stato quello di creare uno spazio dedicato alla formazione dei giostratori e che favorisse anche laggregazione sociale ed il ritrovo dei quartieristi. Si tratta di un’area che attualmente comprende due lizze di cui una è stata realizzata sulle sembianze di Piazza Grande, un rettangolo ed un tondino per lallenamento dei cavalli, oltre a zone adibite al ristoro dei soci che frequentano il Campo Prova. Il lavoro è stato ed è ancora oggi giornaliero e gigantesco, ma risponde perfettamente a quello che avevamo in mente di fare”.

Negli ultimi anni a Porta Crucifera sono passati tanti allenatori e giostratori, puoi dirci quanto è difficile come gruppo scuderie, quando c’è un cambio di gestione, risintonizzarsi con il nuovo progetto? Ci dai il nome di un ex preparatore e di un ex giostratore ai quali sei più legato e perché?

“Certamente i cambi di gestione rispetto agli allenatori e ai giostratori sono sempre  complicati e necessitano un podi tempo per poter trovare il giusto equilibrio che spesso fatica ad arrivare. Grazie allesperienza e allintuito abbiamo però capito che ce un modo di girare il cambiamento a nostro favore, ed è quello dellautonomia e di una linea comune da seguire che rappresenti noi e il nostro stile, a prescindere da chi siano i giostratori o gli allenatori. A costo di sembrare retorico, ho ammirato fin da piccolo ogni cavaliere che ha indossato i colori rossoverdi. Da più grande ho iniziato anche a conoscere gli allenatori e a capirne limportanza e limpegno che ci mettono a fare il proprio lavoro e che non sempre viene ripagato da un immediato successo. Un nome fra tutti se proprio lo devo fare, Marco Filippetti, per leleganza e per il fascino che quel modo di fare giostra ha sempre avuto su di me!”.

Puoi parlarci un podel gruppo scuderie, come lavora, quanti siete, di cosa vi occupate etcQuale è secondo te il vostro punto di forza e cosa c’è ancora da migliorare?

“La scuderia rossoverde comprende molti quartieristi, ognuno dei quali ha dei compiti ben precisi; ce chi si occupa della manutenzione del Campo Prova, chi dellorganizzazione degli allenamenti e altri ancora della gestione della Scuderia e dei cavalli. Abbiamo cercato di creare un gruppo misto e coeso dove si incontrano e condividono esperienze e nuove idee i senior e i più giovani. Tra i senior ci sono persone che nel passato hanno ricoperto cariche importanti o semplicemente chi vuole dare una mano e trasmettere ai giovani lo spirito del quartiere. Questo è appunto la nostra forza: trovare un punto dincontro tra il passato e il futuro, pensando sempre che il meglio debba ancora arrivare”.

Ci racconti qualche aneddoto divertente o comunque significativo avvenuto durante gli allenamenti che renda bene lidea del clima che si respira?

“Tra i numerosi episodi accaduti durante questi anni, ce ne sono due che vale la pena di menzionare. Il primo è abbastanza recente e risale alla giostra di settembre del 2021, che ci vide vittoriosi sugli altri  quartieri. Organizzammo una piccola Giostra con il Pick Up di Lorenzo Vanneschi sulla lizza del campo prova. Sento ancora le risate di quella giornata! Laltro aneddoto riguarda il curioso nome del cavallo di Lorenzo, Pinocchio che casualmente è il soprannome con cui abbiamo sempre chiamato Lori, detto anche bambino di legno. Da quel momento in poi lo abbiamo ricoperto di qualsiasi oggetto raffigurasse Pinocchio”.

C’è qualcosa che non ti ho chiesto ma che vorresti aggiungere?

“Vorrei infine ringraziare la redazione di Correr Giostra per mantenere vivo linteresse e la passione verso la manifestazione e inoltre tutte le persone che frequentano il Campo Prova Guido Raffaelli. Eanche per merito loro se oggi possiamo avere un luogo dove piacevolmente trascorrere insieme molte giornate durante lanno”.

Leonardo Maccioni