Settimo appuntamento con le giostre disputate il 1 settembre. Corre l’anno 1996, Fabio Polvani racconta il ritorno alla vittoria di Porta Santo Spirito dopo un digiuno lungo dodici anni.

L’accostamento può sembrare irriverente. Ma non credo di essere oltraggioso se assieme ad un sacro avvenimento pongo un’impresa che ha quasi del miracoloso. 15 Febbraio 1796, è il giorno della Madonna del Conforto. 1 Settembre 1996, esattamente 200 anni dopo, è il giorno in cui una lancia si spezza e Porta Santo Spirito vince la Giostra dedicata proprio alla Madonna del Conforto interrompendo così una lunga serie di sconfitte che durava da 24 edizioni. Quel 15 Febbraio 1796 quattro aretini si ritrovarono nell’Ospizio delle Camaldolesi a San Clemente. Erano la casiera Domitilla Bianchini e tre artigiani della zona, Antonio Tanti, Giuseppe Brandini e Antonio Scarpini. Pregavano dopo le terribili scosse di terremoto di quei giorni. Una Madonna di Provenzano da nera, sporca e quasi irriconoscibile divenne all’improvviso bianca e splendente. Il Vescovo Niccolò Marcacci aprì un’inchiesta e stabilì, senza ombra di dubbio, che si era trattato di un vero miracolo. Passano 200 anni e una Giostra del Saracino viene dedicata proprio alla Madonna del Conforto. E chi vince? Il quartiere che perdeva da 12 anni. Per di più con un colpo incredibile, la lancia che finisce tra il tre e il quattro e si spezza a 20 centimetri dalla punta. Ovviamente non è un miracolo, ma è comunque qualcosa fuori dal comune che supera la normale prevedibilità degli accadimenti.

Il 16 Giugno aveva trionfato Porta del Foro con il proverbiale quattro più quattro dei fratelli Veneri. Ci furono anche due cinque di Alessandro Vannozzi e Martino Gianni, ma insufficienti perché Eugenio Vannozzi e Maurizio Sepiacci si erano fermati sul due. Contrariamente agli altri, San Lorentino aveva due giostratori con il quattro sulla punta della lancia. E con otto punti, allora, si vincevano molte Giostre.

E siamo al 1 Settembre. In Piazza ci si domanda: ci sarà il cappotto di Porta del Foro? riuscirà Santo Spirito a interrompere il lungo digiuno? come se la caverà l’esordiente di Porta Crucifera Lucio Antici? Alessandro Vannozzi e Martino Gianni si ripeteranno sul cinque?

Il capitano biancoverde Mauro Dionigi affida il primo tiro a Maurizio Sepiacci. Al Pozzo il nuovo cavallo Due Calzini fa le bizze, poi parte all’improvviso. Il giostratore fatica a tenere la linea e finisce sull’uno. Ma non è tutto. Il Maestro di campo, Pier Giuseppe Migliorini, dice che Sepiacci è partito prima del suo segnale ed il punto è annullato. Tocca a Santo Spirito e il faentino Gianni Vignoli con un bel quattro fa sognare i gialloblù. Per Porta Crucifera il capitano Paolo Piomboni sceglie Alessandro Vannozzi che ottiene quattro punti. Si registra poi uno dei rari errori di Gabriele Veneri che colpisce il due e i giallocremisi del capitano Gianni Cantaloni devono dire addio al sogno del cappotto.

Foto Archivio storico Porta Santo Spirito 1996 Vignoli

Seconda carriera. Subito quattro punti per Martino Gianni non lontano dal cinque. E siamo al colpo miracoloso. Il capitano di Santo Spirito Fabio Barberini affida a Pier Giovanni Capacci il tiro per tenere testa a Colcitrone. La lancia finisce fra il tre e il quattro e si spezza a pochi centimetri dalla punta. L’Araldo annuncia tre punti, poi il mitico “ma” e prosegue “avendo spezzato la lancia, marca punti sei”.

Per Porta Crucifera l’esordiente narnese Lucio Antici va sul quattro, ma la lancia resta intatta. Infine Luca Veneri che prova a rompere l’arnese ma si deve accontentare di un modesto tre.

Per i gialloblù i 12 anni di digiuno sono finiti ed è festa ai Bastioni grazie alla lancia d’oro della Madonna del Conforto. Più tardi un gruppo parte da Santo Spirito e arriva fino alla sede di Colcitrone. Botte da orbi, ma avremo tempo di parlarne.