Giostre epiche San Lorentino: 2 settembre 2007

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La redazione di Corrergiostra ha scelto quattro giostre epiche, una per ogni quartiere, raccontate dettagliatamente nei vari momenti e nelle emozioni vissute in quel giorno. Per Porta del Foro abbiamo scelto la Giostra del 2 settembre 2007, passata alla storia (in quel momento) come l’edizione dei record grazie ai tre centri colpiti nelle carriere di spareggio da Enrico Giusti (2) e Gabriele Veneri.

Il ricordo corre diretto a quel 2 settembre 2007 in cui fu scritta una delle pagine più belle ed emozionanti della Giostra del Saracino, almeno al tempo fu definita come la Giostra dei record. Il Quartiere di Porta del Foro nel 2007 dopo una Giostra di giugno sotto tono con una perdita di lancia, arriva all’appuntamento settembrino con motivazione e con voglia di fare bene. La Dea bendata già dall’estrazione delle carriere sembra dare una mano ai giallocremisi, facendogli correre la quarta carriera.

La settimana di prove è caratterizzata dalle bizze del tempo e fra acquazzoni e schiarite, le prove non si possono disputare nella loro totalità, costringendo l’allora Istituzione Giostra del Saracino anche all’annullamento della Prova Generale.

Un piccolo aneddoto e curiosità (che non tutti sanno e che forse non è mai emerso pubblicamente prima di ora), ci riporta al momento del ritrovo e del pranzo pre-giostra fra i figuranti presenti. Il Rettore Giancarlo Felici quasi al termine del pranzo, richiama l’attenzione dei presenti e inizia a fare circolare un foglietto con un’illustrazione che tutti guardano ma che pochi se non nessuno, per scaramanzia, ha il coraggio di commentare; aveva già preparato una bozza di biglietto per la Cena delle Vittoria, sicuro e certo della vittoria nella Giostra che si sarebbe disputata da lì a qualche ora. Come al solito Piazza Grande, riserva le emozioni più belle e allo scoccare dell’ora diciassettesima inizia quella che sarà la Giostra più bella e fino ad allora mai vista nella storia del Saracino.

La prima serie di carriere della CXIV edizione della Giostra del Saracino, vede affrontare il buratto nell’ordine a Porta Santo Spirito con Luca Veneri in sella a El Chino Recoba, Porta Crucifera con Marco Cherici in sella ad Arianna, Porta Sant’Andrea con Stefano Cherici in sella a Lilly Gray Mac e Porta del Foro con Gabriele Veneri in sella a Sabrina e tutti colpiscono IV punti.

La seconda serie di carriere è aperta per Porta Santo Spirito da Carlo Farsetti su Giusy, poi è il turno di Porta Crucifera con Alessandro Vannozzi su Sascha, Porta Sant’Andrea con Enrico Vedovini su Stella e infine per Porta del Foro Enrico Giusti su Luna, anche qui il punteggio è il medesimo per tutti e quei IV punti marcati mandano tutti i quartieri agli spareggi.
Da qui in poi la Giostra riserverà al pubblico presente, ai quartieristi e ai figuranti una escalation di emozioni continue e colpi scena l’uno di seguito all’altro.

La prima tornata di spareggi si apre subito con il botto e Carlo Farsetti marca subito V punti, dopo una lunga misurazione da parte della Giuria; bissa subito il punteggio Alessandro Vannozzi, mentre si ferma sul IV la lancia di Enrico Vedovini costringendo il proprio quartiere ad abbandonare la contesa; per Porta del Foro al pozzo va Enrico Giusti, che ha l’importante compito di tenere in giostra il quartiere giallocremisi e così è, marcando V punti allunga la giostra con uno spareggio a tre.

La seconda tornata di spareggio si apre con un IV di Luca Veneri, mentre riesce nell’intento di colpire il centro Marco Cherici che fa esplodere di entusiasmo i propri figuranti, ormai quasi certi di aver già più di un piede nel palco per ricevere la Lancia d’Oro, confidando e pensando che il giostratore giallocremisi che doveva affrontare il buratto non avrebbe mai pareggiato il loro punteggio; alcuni paggi rossoverdi iniziano già a scendere dalla tribunetta sistemata sotto la Tribuna A per iniziare la festa.

Da figurante mi ricordo che fra i giallocremisi scese un po’ di naturale sconforto e la paura di aver ”già’ perso” regnava sovrana; ho il nitido ricordo, che Capitan Rondinini prima, abbandonando la sua postazione e parandosi nella lizza davanti ai figuranti e il Maestro D’arme Voltarelli poi, caricarono a mille i loro “ragazzi” esclamando a chiare lettere che la giostra non era finita, riattivando immediatamente quell’entusiasmo e la voglia di ”competere”; neanche il tempo di vedere scendere al pozzo il giostratore, Gabriele Veneri, che riuscì a fare il tiro della vita, un V perfetto, mai realizzato prima, con una lancia che cercò di scivolare via in tutti i modi, ma solo grazie alla tenacia (e ad un pizzico di fortuna), il giostratore riuscì a riprenderla con il braccio e riconsegnarla ai giudici. Il tripudio dei giallocremisi, misto fra incredulità e gioia fu immenso e già le lacrime iniziarono a rigare i volti di molti figuranti.

La storia della Giostra però, era ancora tutta da scrivere, ma da lì a breve dopo il IV di Alessandro Vannozzi, ci pensò Enrico Giusti a portare la XXVI Lancia d’Oro in San Lorentino, che colpì il secondo V della giornata e dopo un annuncio fatto sospirare a tutti quanti (quei pochi secondi sembrarono un’eternità), scoppiò la festa e la gioia dell’intero popolo giallocremisi, anche dei parecchi figuranti (classe’89) che erano alla loro prima Giostra e avevano vissuto e vinto la Giostra delle giostre, la Giostra dei record.

I festeggiamenti si protrassero fino al mattino seguente, con scene di giubilo, euforia e felicità, che sono difficilmente raccontabili (se non provandoli e vivendoli) e che rimarranno per sempre nel cuore di tutta la gente che quel giorno vide scrivere la storia della Giostra del Saracino.