Cicerchia e Scortecci, “Siamo felici e adesso torniamo a divertirci davvero”

Cicerchia "Sarà particolare e sarà ricordata per questo", Scortecci "capisco bene, chi storcerà il naso, tuttavia sono fermamente convinto che un altro anno senza saracino, sarebbe stato disgregante per i quartieri"

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Dopo l’intervista a Enrico Vedovini, abbiamo deciso di sentire Gianmaria Scortecci ed Elia Cicerchia. Abbiamo avuto modo di parlare di restrizioni, partenze al pozzo e benessere fisico di giostratori e cavalli. “Siamo felici e adesso torniamo a divertirci davvero”: a noi hanno fatto venire ancora più voglia di “correr giostra”, speriamo possano contagiare anche voi.

Come state? Come è andato questo periodo di stop?

Elia: Io sto bene e penso di poter parlare per entrambi. Siamo carichi, contenti di poter correre la giostra e questa notizia ci ha dato la spinta per affrontare l’estate con un entusiasmo incredibile. In realtà volevamo anche andare in vacanza ma non ci mandano (ride). No sto scherzando: è esattamente il contrario, abbiamo voglia di allenarci perché ci è mancata questa adrenalina.

Gianmaria: Per noi è una ragione di vita e siamo stati un anno e mezzo fermi, è qualcosa che forse non si può spiegare perché è come se davvero ci avessero tolto un pezzo di vita. Per trovare la motivazione abbiamo fatto sempre finta che ci fosse una giostra da correre, è stato utile ma adesso non dobbiamo più crearci degli obiettivi fittizi, c’è la gara e la competizione. Bellissimo! Devo ammettere che probabilmente diamo anche un valore diverso a tutto questo, forse questo periodo è stato utile e importante anche per questo.

Stefano Pelosi nella sua intervista ci ha detto che un periodo di stop può essere più faticoso per il giostratore che per il cavallo. Vi ritrovate in questa affermazione, è stato faticoso mentalmente?

E: Si fino ad ora che non c’era l’ufficialità, era come dice Gianmaria: dovevi cercare degli stimoli al di fuori. Durante gli allenamenti devi essere attento, direi quasi impeccabile. Se l’obiettivo più vicino è dopo un anno, è difficile mantenere la concentrazione e psicologicamente può essere faticoso, tuttavia guardando indietro è bello vedere come abbiamo lavorato, come ci siamo sorretti a vicenda.

G: Diciamo la verità: gli allenamenti per prepararsi al saracino sono noiosi, monotoni e se manca la competizione diventano ancora più faticosi. Per i cavalli, invece, è stato un momento di pausa, sicuramente hanno subito meno stress e hanno lavorato meglio. Ci siamo potuti permettere di lavorare su alcuni aspetti importanti che spesso siamo costretti a tralasciare.

Invece sulle restrizioni in piazza che mi dite?

E: Le nuove disposizioni avranno un’influenza su quella che sarà la resa della giostra. Sarà diverso dal solito spettacolo che siamo abituati a vedere ma, se dobbiamo trovare un equilibrio tra rispetto dello status quo e adattamento, io sono convinto che sia stata fatta una scelta giusta.

G: Sono perfettamente d’accordo con Elia. Io capisco bene i “puristi della giostra”, chi storcerà il naso, tuttavia sono fermamente convinto che un altro anno senza saracino, sarebbe stato disgregante per i quartieri, per le associazioni collaterali e i gruppi di persone coinvolti. Correre la giostra nel 2022, secondo il mio personalissimo parere, avrebbe voluto dire modificare la giostra in modo permanente.

E: In questo momento è richiesta pazienza e spirito di adattamento in qualunque cosa e in tutto il mondo, a noi è richiesto solo un piccolo sacrificio, personalmente non me la sento di lamentarmi.

G: Esatto! Molti poi parlano di Siena ma la situazione non è paragonabile: togliere i posti in piedi durante il Palio, significherebbe falsare totalmente la competizione. Per noi i posti in piedi sono una componente bellissima, di calore e di colore e ne sentiremo la mancanza ma non sarà compromessa la gara.

E: Gianmaria qualche giorno fa, parlando con alcuni quartieristi, ha fatto l’esempio dei bambini che, secondo me è molto calzante: immaginiamo cosa potrebbe significare per i più piccoli stare due anni senza giostra. Sono tutti ragazzi, bambini che potremmo perderci e che potrebbero perdere l’entusiasmo per la manifestazione, non possiamo permettercelo.

Possiamo dire che sarà una giostra molto particolare.

E: Certo! Sarà particolare e sarà ricordata per questo!

G: Io ho visto più volte alla televisione la giostra di Pertini: c’era una tribuna sola, era ottobre e non ci fu il corteo, forse anche in quell’occasione qualcuno non fu d’accordo con la decisione di correre ma il quartiere di Porta Sant Andrea, che ha quella lancia nella rastrelliera, credo la ricordi come una giostra bellissima.

Avete parlato dei posti in piedi e, a proposito di questo, voglio farvi una domanda: partenza dal pozzo senza la confusione dei posti in piedi. Cambierà qualcosa?

E: Si, sarà diverso e appunto sarà una giostra ricordata anche per questo. Questo è un elemento che dovrà essere valutato anche sotto l’aspetto tecnico: sarà un ambiente più freddo ma non mancherà l’adrenalina e il calore della piazza. Non so se saranno influenzate le carriere ma probabilmente avremo carriere più precise e i cavalli al pozzo saranno sicuramente più sereni. Secondo me sarà una giostra ancora più competitiva perché ognuno di noi sarà lì da solo: giostratore e cavallo. Non sarà una giostra meno entusiasmante, sarà solamente diversa, sicuramente meno esplosiva come rumori ma non come livello di competizione e adrenalina.

G: Si, tutto corretto. Mi permetto di aggiungere che comunque qualche anno fa è stato modificato il regolamento: sono stati eliminati alcuni posti e la partenza è già meno calda rispetto a prima. Come dice Elia, qualcosa sarà diverso ma è anche bello vedere cosa succederà. Poi, se dovessero riuscire ad aggiungere delle tribune, come dicono, sono convinto che il colpo d’occhio sarebbe d’impatto, così come l’energia della piazza. Questa per me sarebbe proprio la soluzione ottimale.

E: Le tribune renderebbero la competizione ancora più entusiasmante, anche io spero sia una soluzione percorribile … ma pur di correre ci adattiamo a tutto.

Ragazzi vi sento positivi, direi anche costruttivi ed è bello sentire questa carica.

G: Siamo felici e adesso torniamo a divertirci davvero! E’ una sensazione bellissima!

Vi ringrazio a nome di tutta la redazione e non posso che augurarvi buon divertimento.

E: Siamo noi che vi ringraziamo per il lavoro che avete fatto in questo periodo, ci avete aiutato a mantenere alto l’entusiasmo, grazie infinite! Se me lo permetti vorrei ringraziare anche tutto il quartiere, il Consiglio, la squadra tecnica e i ragazzi che ogni giorno ci aiutano alle scuderie: senza di loro non saremmo certo così felici di riprendere. Grazie!

Laura Pino